venerdì 27 gennaio 2012

"Orgoglio e Pregiudizio", Jane Austen - discussione del 25 gennaio 2012


Ciao a tutti,

mercoledì scorso abbiamo dato il via agli incontri Colibrì del 2012 nella nostra nuova casa! La sede che, grazie a Daniela, il comune ci ha messo a disposizione è davvero spaziosa e accogliente, una sala molto molto carina (e ottimamente riscaldata!). Inoltre, abbiamo messo in pratica la nuova modalità di raccolta delle proposte, ma di questo scriveremo dopo.

Il romanzo scelto per il mese di gennaio era Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen, un'opera che quasi tutti avevano più o meno già letto in passato. Per altri invece è stata una piacevole scoperta.

La trama si concentra sulle vicende della famiglia Bennet, composta dai signori Bennet e dalle loro cinque figlie: Jane, Elizabeth (per gli amici Lizzy), Mary, Catherine (detta anche Kitty) e Lydia. Scopo principale della signora Bennet è quello di accasare le figlie al più presto e nel modo più conveniente possibile. 
Quando il ricco scapolo signor Bingley si trasferisce a Netherfield, una tenuta in affitto nelle vicinanze, la signora Bennet fa di tutto per fare in modo che le figlie vengano presentate al nuovo vicino. Il primo incontro avviene durante un ballo organizzato da sir Lucas (un vicino di casa dei Bennet): Bingley e Jane sono subito attratti l'uno dall'altra, mentre Elizabeth è oggetto di un'osservazione poco galante del misterioso signor Darcy (un amico di Bingley), che la definisce "appena passabile ma non abbastanza bella da tentarmi"; Elizabeth, che è una ragazza intelligente, prende l'accaduto con ironia, ma (come avrebbe fatto chiunque) da subito nutre una certa antipatia nei confronti di Darcy. Quest'ultimo, assieme alle sorelle di Bingley, non apprezza la compagnia dei nuovi vicini di casa, che considera gretti e superficiali, in special modo la signora Bennet e le tre figlie più giovani. Soprattutto queste ultime sono particolarmente attratte dalla presenza di un reggimento nel vicino paese di Meryton, dove spesso si recano per far visita alla zia e sentire così le ultime novità. Durante una di queste passeggiate in paese conoscono il signor Wickham, che si scoprirà aver avuto dei trascorsi poco piacevoli con il signor Darcy, accusato di aver ingiustamente cacciato Wickham.
Qualche giorno dopo un ballo organizzato a Netherfield, la compagnia di Bingley parte improvvisamente per Londra senza salutare nè dare spiegazioni, facendo cadere Jane (ad un passo dal fidanzamento con Bingley) in una composta disperazione. Infatti, durante il ballo il signor Darcy si convince che Jane non sia realmente innamorata dell'amico, mentre in realtà questa è solamente molto composta, e nota la frivolezza delle sorelle minori e l'incapacità di mantenere il dovuto contegno dei signori Bennet. Pertanto, si convince che la cosa migliore per Bingley sia lasciare Netherfield al più presto.
Dopo la partenza di Bingley e la chiusura di Netherfield, Jane riceve l'invito degli zii a Londra e lo accetta, mentre Elizabeth parte per Rosings, nel Kent, in visita all'amica Charlotte, che aveva sposato un prelato cugino dei Bennet, il signor Collins. Qui Elizabeth conosce la facoltosa zia di Darcy e incontra nuovamente Darcy stesso, che in quel periodo era in visita alla tenuta. Questo improvvisamente dichiara il suo amore ad Elizabeth, non privo del suo famoso orgoglio e con la convinzione che verrà accettato. Elizabeth non solo lo rifiuta categoricamente, ma dichiara anche che mai potrebbe sposare colui che è stato la causa della rovina sia di Wickham che della sua cara sorella Jane. Il giorno successivo Darcy le scrive una lunga lettera di chiarimento in cui la informa di aver agito senza sospettare i sentimenti di Jane per Bingley e si dilunga a spiegare la sua situazione con il signor Wickham: pare infatti che quest'ultimo non soltanto sia per fama un truffatore ma abbia anche cercato di sposare con l'inganno la sorella del signor Darcy, Georgiana, per approfittare della dote della ragazza.
Elizabeth è a dir poco sorpresa dalla lettera di Darcy e, almeno inconsciamente, inizia ad ammettere a sè stessa la simpatia nei suoi confronti.Qualche mese dopo Elizabeth parte con gli zii londinesi per una vacanza, e durante il tragitto si trovano a passare vicino Pemberley, residenza di Darcy; Elizabeth, venuta a sapere che il padrone non è in casa, accetta di visitare la residenza, ma durante la visita incontra proprio Darcy, rientrato prima inaspettatamente. Lui è sorpreso, lei in profondo imbarazzo, ma qualcosa nel comportamento di Darcy è cambiato: nonostante l'aspro rifiuto di Elizabeth, infatti, Darcy si dimostra gentile e premuroso, e non solo accompagna gli ospiti in una passeggiata nel parco, ma invita anche gli zii a cena, e presenta a Elizabeth la sorella Georgiana. Elizabeth, che ora prova un sentimento nuovo nei confronti di Darcy (specie dopo aver visto i suoi ritratti da bambino e averlo finalmente "guardato negli occhi"), è stupita di questo comportamento, e se ne rallegra, perchè capisce che forse non tutto è perduto. Però non fa in tempo ad andare a cena in casa Darcy, perchè nel frattempo arriva una lettera della sorella Jane, che l'avverte che Lydia è scappata a Londra con Wickham. I due sono irreperibili, ma sembra chiaro che Wickham non ha intenzione di sposarsi.
La situazione scandalosa provocata da Wickham e Lydia viene messa a tacere con un matrimonio di convenienza, ed Elizabeth verrà successivamente a sapere che l'arteficie di tutto questo è Darcy, che ha pagato profumatamente Wickham, estinguendo anche tutti i suoi debiti. Lydia e Wickham vengono convenientemente trasferiti (se di proposito o meno non è dato di sapere) in una località a nord, dove non potranno essere di imbarazzo per la famiglia.
Nel frattempo, Darcy confessa a Bingley di come si sia sbagliato nel giudicare il carattere di Jane, e lo accompagna in una visita ai Bennet; Bingley chiede la mano di Jane, che l'accetta. Elizabeth, oltre al senso di gratitudine, si è ormai resa conto di provare dell'amore nei confronti di Darcy, che tuttavia non si ripropone. La situazione verrà sbloccata da una visita improvvisa della zia di Darcy, che vuole sapere se la ragazza é fidanzata col nipote; venita a sapere che Elizabeth è ancora libera, le chiede di promettere solennemente che mai si congiungerà in matrimonio con il signor Darcy, che fin da bambino è stato promesso alla cugina. Elizabeth rifiuta di promettere una cosa del genere; Darcy viene a sapere dell'accaduto, comprende che Elizabeth nutre qualcosa di nuovo per lui, e qualche giorno dopo si ripropone. Elizabeth ora accetta volentieri.
Il romanzo finisce con il matrimonio felice di Jane e Bingley, e di Elizabeth e Darcy.

Durante la nostra discussione qualcuno ha fatto notare che a volte il ritmo lento della narrazione è risultato un po' pesante e noioso, ma d'altra parte i ritmi stessi dell'epoca erano totalmente diversi rispetto a quelli che viviamo oggi; i protagonisti di questo romanzo si muovo in un tempo scandito da passeggiate, visite, pranzi e balli, una vita radicalmente diversa dalla nostra per mille motivi (dalla tecnologia che accorcia le distanze, al lavoro che occupa buona parte delle nostre giornate, al fatto che "accasarsi" non è più lo scopo primario dell'esistenza - almeno non per tutti). Notiamo comunque che le scene all'interno sembrano molto più vivaci rispetto a quelle ambientate all'esterno, ma probabilmente era proprio così che funzionava: le serate passate in salotto erano occupate con conversazioni (più o meno piacevoli) che potevano coinvolgere tutti i presenti, mentre le passeggiate sembrano consentire una maggiore intimità.
Siamo tutti d'accordo però nel dire che l'ironia dell'autrice è magistrale, e certe scene e certi personaggi sono davvero esilaranti; il sarcasmo del signor Bennet, intelligente e ormai rassegnato, quando parla con la moglie frivola e superficiale (una vera gallina!) è davvero micidiale, per non parlare del signor Collins, "un misto di superbia e servilismo, di boria e di bassa umiltà" come lo descrive la stessa Austen: la sua proposta di matrimonio ad Elizabeth è una delle parti più divertenti del romanzo.
Elizabeth è la protagonista principale del romanzo, l'autrice narra gli eventi dal suo punto di vista: è una ragazza intelligente e caparbia, che sa rispondere a tono anche coloro che cercano di sottometterla. E' proprio questa sua vivacità che attira Darcy. Ma tra i due si contrappone l'orgoglio di classe e il pregiudizio (ovvero i temi principali del romanzo): Darcy, il nobile, è frenato dalle origini borghesi dei Bennet, dal loro modo sconveniente di comportarsi e dal fatto che abbiano parenti commercianti, mentre Elizabeth, ragazza della borghesia di provincia, nutre un pregiudizio nei suoi confronti, e lo giudica solo dalle apparenze e dalle idee che di lui si è fatta, basate però su informazioni sbagliate e malintesi.

Il romanzo è stato pubblicato nel 1813, ma sebbene sia ambientato in un periodo ricco di avvenimenti storici (la fine del Settecento con gli sconvolgimenti portanti dalla Rivoluzione Francese) Jane Austen non ne fa mai menzione, e concentra la sua attenzione solamente sui sentimenti e sui rapporti tra i protagonisti. Se da un lato questo forse è un limite del romanzo, allo stesso tempo è la sua grande forza, perchè il suo concentrarsi sulle persone fa sì che Orgoglio e Pregiudizio sia un'opera sempre attuale. 
Abbiamo apprezzato il modo in cui l'autrice tratteggia i rapporti tra i coniugi Bennet, una coppia che si sopporta: una donna superficiale e limitata che "soffre di nervi", e un marito intelligente che ormai si è rassegnato a sopportarla e che non perde occasione di prenderla in giro, e che si consola con le due figlie maggiori, sveglie e a modo, a differenza delle altre tre più piccole. Lydia, Catherine e Mary sono figure un po' più marginali, e vengono descritte come delle adolescenti avventate, tutte prese dai cadetti del reggimento di stanza in città, a volte anche maleducate. Insomma, ragazzine in preda agli ormoni, come si direbbe oggi!
La figura più intrigante è sicuramente quella di Darcy, almeno per quanto riguarda le lettrici, che restano sempre affascinate da questo giovane uomo indisponente e sicuro di sè. Sul perchè le donne siano spesso attratte dall'uomo problematico ci sarebbe da discutere... ma sicuramente una cosa rende Darcy speciale, ovvero il fatto che l'aspro rifiuto di Elizabeth non lo ha fatto fuggire sbattendo la porta, ritirandosi sdegnosamente, ma ha dato il via ad un esame di coscienza, terminato con l'ammissione delle proprie "colpe" (ovvero l'orgoglio). Un atto di coraggio che sicuramente gli fa onore e che dà spessore al personaggio. Una piccola curiosità, il Fitzwilliam Darcy di Orgoglio e Pregiudizio è il modello sul quale si basa il Mark Darcy del Diario di Bridget Jones (e forse anche l'attore è lo stesso...).



Questi, mi sembra, sono i punti principali della nostra discussione; se qualcuno vuole aggiungere qualcosa è caldamente invitato a farlo lasciando un commento!

Archiviato Orgoglio e Pregiudizio siamo passati alla scelta del prossimo romanzo (tra una sfogliatina, un pasticcino siciliano e un sorso di tè). D'ora in poi, grazie a Matteo, adotteremo un metodo molto tecnologico per la scelta: il file excel è stato trasformato in un "google doc" condiviso, in modo che tutti possano inserire la propria proposta autonomamente (massimo tre titoli): trovate il link a destra, sotto alla citazione di Pennac!

Il romanzo per il prossimo incontro è:

Marguerite Yourcenar
Memorie di Adriano


L'imperatore Adriano ha 62 anni e, sentendo avvicinarsi la morte, scrive una lunga lettera al giovane Marco Aurelio per raccontargli la propria vita. Evoca la giovinezza, i viaggi, le conquiste. L'incontro con Antinoo illumina la sua vita di una singolare passione, ma Antinoo si uccide e Adriano si sente un sopravvissuto per il quale ogni cosa ha "un volto deforme". Il suo senso dello Stato ha comunque il sopravvento, mentre le forze incominciano ad abbandonarlo e subentra la malattia che lo avvicina alla morte. La sua lettera a Marco Aurelio si conclude così: "Cerchiamo d'entrare nella morte ad occhi aperti".  


Prossimo incontro a Mira
via Borromini 21 
presso Arcipelago Progetti
29 Febbraio ore 21.00


Buona Lettura!

mercoledì 18 gennaio 2012

Proposte per la scelta dei libri

Ciao a tutti! Siete pronti per il primo incontro nella "nostra" nuova casa? Mi raccomando non mancate, anche perchè Orgoglio e Pregiudizio ci darà di che discutere!

Per quanto riguarda la scelta dei prossimi libri, Lara avanza una proposta interessante, una evoluzione delle "procedure di scelta" che abbiamo avuto fino ad adesso. In sostanza:

- far girare per e-mail una griglia (tipo quella che trovate qui sotto), in modo da raccogliere un paio di proposte per partecipante, che comprendano anche alcune informazioni utili per valutare il libro da parte di tutti;
- al momento della scelta raccogliamo eventuali ulteriori suggerimenti (per aggiungere le proposte di chi non ha ancora partecipato alla scelta);
- preparare un cartellone appeso con i titoli candidati, su cui segnare con una crocetta i voti di preferenza raccolti al momento.

Il file potrebbe essere scaricato direttamente qui dal blog, o dalla pagina fb del gruppo, e la raccolta delle proposte potrebbe chiudersi due giorni prima dell'incontro; per l'inoltro del file possiamo usare senz'altro l'indirizzo mail del gruppo, ovvero: colibridelbrenta@hotmail.it.

Questa modalità di raccolta delle proposte è sicuramente un po' più impegnativa, ma il vantaggio è che tutti sarebbero più invogliati a pensare ad un paio di titoli prima dell'incontro; invece di segnare i titoli che ci vengono in mente su un foglietto volante, avremmo così la possibilità di spedirli al gruppo, aggiungendo anche le proprie considerazioni personali (ma ovviamente non è necessario). La scelta diventerebbe più veloce e ragionata.

Qui sotto vi allego il file di esempio:


Allora, che ne pensate? Ne discuteremo mercoledì prossimo, ma se volete intanto lasciate qualche commento qui sotto... :)

A presto!

martedì 3 gennaio 2012

Articolo interessante!

Pare che anche il nostro Murakami venga considerato un po' un "furbetto" della narrativa...

http://lettura.corriere.it/i-furbetti-della-narrativa/