giovedì 9 ottobre 2014


'Un giallo ricco d’ironia che ha per protagonista una donna tedesca-turca, che si trova spettatrice e partecipe dell’inchiesta su un omicidio ambiguo; ma protagonista vera, in un arioso abbraccio trepidante, è la città europea che sembra più promettere al momento: Istanbul'

Il romanzo per il prossimo incontro promette decisamente bene!
Ci vediamo mercoledì 5 novembre alle 21.00, via Borromini 21, Mira (Ve)... vi aspettiamo!




'La ragazza che danzava per Mao', Xiaolong Qiu - discussione dell'8 ottobre 2014

Ciao a tutti!

Riprendiamo l'aggiornamento del blog scrivendo del nostro bell'incontro di ieri sera, durante il quale abbiamo discusso di un noir cinese, 'La ragazza che danzava per Mao' di Xiaolong Qiu. E davvero non potevamo trovare romanzo migliore, dato che la nostra Eloisa da poco è tornata da un viaggio a Pechino... avevamo quindi informazioni di prima mano sulla vita nella capitale cinese!

Allora, tanto per cominciare occorre dire che il nostro romanzo è il sesto di una serie che vede come protagonista l'ispettore capo Chen Cao, e come co-protagonisti i suoi colleghi di lavoro. La presenza di altri cinque romanzi precedenti a questo non impedisce di godere della lettura, anche se a volte si ha la sensazione che 'manchi qualcosa', e cioè una presentazione dei personaggi e delle situazioni che probabilmente è avvenuta nei libri precedenti. Anche l'ambientazione così esotica e insolita (parliamo della Cina odierna, con tutti i suoi problemi e contrasti) ha contribuito a suscitare in alcuni di noi un senso di spaesamento... ci aspettavamo un romanzo più classico, con una scrittura più ricercata, forse, e invece ci siamo trovati davanti un bel noir moderno.

Questa secondo noi è la principale caratteristica de 'La ragazza che danzava per Mao': un romanzo per molti versi di stampo occidentale, sebbene sia ambientato in Estremo Oriente, e questa particolarità ci è sembrata subito piuttosto intrigante. Discutendone, siamo giunti alla conclusione che questa peculiarità sia dovuta alla vita dell'autore, che dal 1989 vive negli USA, dove insegna letteratura cinese alla Washington University di Saint Louis.

La trama è la seguente: all'ispettore capo Chen Cao, in qualità di scrittore ed esperto di letteratura, viene affidato un delicato 'caso Mao'; in sostanza, la nipote di una delle numerose amanti di Mao (la famosa attrice Shang) ha improvvisamente cambiato stile di vita, e in base alle informazioni raccolte dai servizi segreti pare che il motivo sia da ricercare in una misteriosa eredità che ha a che vedere con la vita privata di Mao. Ovviamente le indagini devono essere condotte con la massima velocità e riservatezza, e Chen avrà il suo bel daffare per trovare il bandolo della matassa. La storia si dipana nella Shanghai dei nostri giorni, tra reticenze e intrighi, in una città che cresce vorticosamente e che affianca modernità a tradizione.

Se non avete mai letto niente sulla Cina e sapete poco della sua storia recente, questo è un ottimo romanzo per cominciare. L'autore infatti fa riferimento a molti episodi della Rivoluzione culturale, facendo ben trasparire le tragedie che ha comportato senza mai appesantire la lettura. Ma il romanzo è ricco di spunti in molte direzioni, dalla tradizione culinaria cinese (non so voi, ma io la scena del pranzo a base di granchi a casa del vecchio scrittore me la sono proprio goduta!), alle tradizioni che ancora permeano la vita di tutti i giorni (come la cerimonia del tè), alle opere di letteratura che sono la base per l'educazione di tutti (uno per tutti, 'Il sogno della camera rossa', pubblicato nel 1792).

In tutto il romanzo Mao viene ovviamente citato tantissimo, lo possiamo considerare in un certo senso un 'protagonista fuori campo', e si fa chiaramente riferimento al suo rapporto con le tre mogli (la prima giustiziata e la seconda rinchiusa in un manicomio per consentire al dittatore di sposare la terza), e con le numerose amanti; insomma, la vita privata del dittatore non era esattamente adamantina. Ci siamo allora posti la fatidica domanda: ma questo romanzo in Cina sarà pubblicato? Qual è il rapporto dei cinesi odierni con Mao?

Riguardo alla prima domanda, ho cercato di informarmi. Secondo un articolo dell'Huffington Post, i romanzi di Qiu vengono pubblicati in Cina, ma pare che il genere non incontri particolare successo.

Sul rapporto dei cinesi con Mao, abbiamo notato che nel romanzo sembra esserci un grande revival per gli oggetti anni Trenta e per le poesie del dittatore (abbiamo così scoperto che Mao era un poeta, e ha scritto numerosi componimenti seguendo i canoni tradizionali della poesia cinese), quindi un ritorno che sembra non avere niente a che fare con l'ideologia, piuttosto forse col folklore.

Questa impressione ci viene confermata anche da Eloisa, che da poco è tornata da Pechino. Il merchandising che riguarda i simboli del maoismo sono davvero molto diffusi, ma non è chiaro se si tratti di qualcosa sentito dalla popolazione, oppure di una accorta strategia di marketing per i turisti. La commistione di controllo statale e libero mercato è davvero singolare, e genera situazioni a volte difficili da comprendere. Non è facile per il visitatore occasionale capire dove finisce l'iniziativa privata e dove inizia lo stato.

In definitiva, possiamo dire che il romanzo ci è piaciuto, anche se a volte alcune frasi non proprio scorrevoli danno la sensazione che la traduzione e la resa in italiano forse potevano essere più curate.

Comunque, noi poi ci siamo rinfrancati con un dolcetto di Daniela e un sorso di infuso, come al solito... :)

Se volete degli approfondimenti sull'autore e sui suoi romanzi polizieschi, ecco un paio di link interessanti:

http://www.huffingtonpost.com/2012/06/17/qiu-xiaolong-inspector-chen_n_1603630.html

http://sinosphere.blogs.nytimes.com/2013/12/24/q-and-a-detective-novelist-qiu-xiaolong-on-chinese-corruption/?_php=true&_type=blogs&_r=0




Alla prossima!