mercoledì 18 marzo 2015

Stoner, John Edward Williams - incontro del 04 marzo 2014

Eccoci di nuovo qua!

Questa volta riportiamo gli esiti dell’intenso incontro del 4 marzo che ci ha visti nella discussione del bellissimo romanzo di John Edward Williams: Stoner.

Cominciamo subito premettendo che è un romanzo che risale al 1965 la cui prima edizione italiana si è fatta un po’ attendere (2012!). La trama è la seguente: “William Stoner nasce in una povera famiglia nella campagna del Missouri e inizia a lavorare nel terreno del padre. Nel 1910, all'età di diciannove anni, accede all'Università di Missouri e si iscrive alla facoltà di Agraria. Durante un corso di Lettere e Filosofia il professore legge il sonetto n.73 di Shakespeare e Stoner ne resta affascinato, perciò dirotta i suoi studi verso la letteratura. Otto anni dopo si laurea e diventa insegnante presso la stessa università in cui ha condotto gli studi. Successivamente si sposa con una donna di nome Edith dalla quale ha una figlia, Grace, ma il loro matrimonio diventa infelice e contrastato; dopo vari anni si innamora di Katherine Driscoll, una giovane studiosa conosciuta in un corso ma la loro relazione, che inizialmente i due riescono a mantenere nascosta, viene scoperta e scatena uno scandalo all'interno dell'università. Stoner è perciò costretto a lasciare la compagna. La carriera universitaria prosegue senza successi né promozioni, ostacolata per venticinque anni dal rettore. Stoner muore nel 1965 all'età di sessantacinque anni”.

A prima vista può dare l’impressione di una trama in cui il protagonista è un uomo qualunque, una persona che trascorre la sua vita e la lascia trascorrere, senza nulla di senzazionale o eroico, elemento invece tipico di molti romanzi. E vedremo che in effetti qualcuno del nostro gruppo la pensa proprio così.

Fabio ad esempio, esordisce affermando che il libro è probabilmente sopravvalutato, narra la storia di un personaggio dai tratti ignavi ed anonimi e che presenta anche delle note di egoismo. Tutto questo ammettendo contemporaneamente che il romanzo risulta ben scritto e fluente.

Di avviso diverso è sicuramente la nostra Silvia, che riconosce in Stoner la fermezza di una pietra (“stone” appunto), quasi nel nomen omen a predire una determinazione ed un carattere ostinato che alla fine porta al compimento delle volontà dell’individuo in questione.

Due punti di vista completamente differenti, a cui fanno da contorno le ottime impressioni di Stefania, che evidenzia la “passività della donna” (Edith, NdR) nell’accettazione di Stoner come compagno e marito.

Giuliana offre una preziosa visione del romanzo che evidenzia quanto esso sia “triste”, un romanzo in cui il lettore riesce ad individuare la “normalità” del personaggio come valore o meglio come caratteristica dello stesso, nel bene o nel male.

Elena evidenzia come Stoner sia in sostanza quello che oggi definiremmo un “uomo perbene”, mentre Lara pone l’accento sul senso di nervoso provocato nel lettore dai comportamenti assurdi del personaggio di Edith, cosa peraltro condivisa anche da altri. Maria Grazia, infine, propone un’interpretazione di Stoner come “romanzo riuscito”.

Alla fine di tutto comunque resta il dubbio se Stoner sia una persona forte o debole, o se sia effettivamente un “perdente”. Non è così semplice dato che i valori che ci contraddistinguono e le caratteristiche con le quali identifichiamo un “vincente” raramente sono in perfetta armonia, e in questo caso il romanzo, che è di pregevole fattura, amplifica le nostre differenze e ci pone davanti anche a degli importanti interrogativi: cosa avrei fatto io? Sarei stato all’altezza di Stoner, o anche: sarei stato così inetto come Stoner? Domande alle quali ognuno di noi, con i dovuti tempi, probabilmente dovrà fare i conti.



Dopo la votazione di rito, il romanzo scelto per il prossimo incontro del 04 aprile è 'Non lasciarmi', di Kazuo Ishiguro.




Ci vediamo quindi alle 21.15 del 04 aprile, presso l'agenzia immobiliare Esse Case a Cazzago!

Buona lettura!