lunedì 28 novembre 2011

"Dance dance dance", Haruki Murakami - discussione del 23 Novembre 2011

Ciao a tutti!

Eccoci qui, in ritardo come al solito, con l'aggiornamento del nostro blog. L'ultimo incontro è stato molto interessante e anche molto... goloso! Daniela ci ha ospitati a casa sua, in attesa di trovare un luogo adatto per le nostre discussioni, e ci ha viziati con dolcetti vari, ai quali poi si è aggiunta una focaccia portata da Raffaella... insomma, alla fine avevamo la panza piena. Da tornare a casa a piedi, praticamente.

Tornando a noi, la discussione è stata come sempre interessante. Il libro del mese era Dance dance dance di Murakami Haruki, che il linea di massima è piaciuto a tutti, ma a qualcuno con riserva.
Il romanzo è ambientato a Sapporo, negli anni '80, e il protagonista è un personaggio un po' anomalo, un giornalista che scrive articoli "tappabuchi", come li definisce lui stesso, ovvero recensioni di ristoranti, depliant, ecc. Il suo non è proprio "scrivere", non si considera uno scrittore, ma questa attività gli consente di sostentarsi (e anche bene, stando a quanto ci viene raccontato), pur non procurandogli alcuna soddisfazione: la sua è manovalanza, esattamente come quella di uno spalatore di neve. Lo troviamo in un momento di empasse della sua esistenza: infatti, la moglie è sparita, gli è morto recentemente un amico, e soprattutto decide di prendersi una pausa di diversi mesi dal lavoro. Notiamo a questo punto che la perdita del lavoro ha sicuramente un significato più forte e profondo nella cultura giapponese rispetto alla nostra: rinunciare volontariamente al lavoro, anche se per qualche mese, comporta una specie di "tradimento" del gruppo lavorativo, si tratta di un vero e proprio isolamento; il nostro protagonista quindi è un po' un diseredato, e vive senz'altro una condizione particolare. Il suo è un modo molto "occidentale" di vivere, con questo scarso interesse per il lavoro, e con la sua passione per la cucina e il mangiare bene. Inoltre, è un tipo meticoloso.
Per entrare nei "fatti" (tra virgolette non a caso, perchè l'azione è veramente molto limitata in questo romanzo), il nostro personaggio (del quale non viene mai specificato il nome) da qualche mese ha un sogno ricorrente: sogna Kiki, una prostituta con la quale aveva passato una notte diverso tempo prima, che piange per lui al Dolphine Hotel dove si erano incontrati. Convinto che il bandolo della matassa sia da ricercarsi in questo albergo, vola a Sapporo in pieno inverno e pernotta al Dophine, trovandolo però un po' cambiato. Infatti, la vecchia struttura è stata nel frattempo riammodernata, e del vecchio albergo non rimangono che alcune foto nell'atrio. Un po' disorientato, il nostro protagonista decide comunque di alloggiare lì. Incontra, nella hall dell'hotel, una tredicenne bellissima, affascinante, che si scoprirà poi avere anche dei poteri di sensitiva e che accompagnerà il protagonista per tutto il romanzo. Che ruolo avrà questa ragazzina? Notiamo che ha alcuni punti in comune con l'amico del protagonista, Gotanda, che entrerà in scena un po' più avanti, e che farà fare al protagonista un passo avanti nella ricerca di Kiki: la tredicenne e l'amico attore sono entrambi bellissimi, ma la ragazza invece di attirare le amicizie sembra allontanarle, è un'emarginata, e con il protagonista si crea un rapporto ambiguo. Si isola dagli altri ascoltando sempre musica (il tema della musica rock-pop anni ottanta è ricorrente in tutto il libro), ha delle visioni, e vive in una famiglia che dire disagiata è poco.
Nella hall dell'albergo il protagonista incontra anche la segretaria, una tipa un po' nevrotica, che per la prima volta gli racconta degli eventi paranormali che avvengono nell'albergo e che lei ha vissuto in prima persona. Ben presto anche il protagonista sperimenterà questa "esperienza", riuscendo a parlare con un "uomo-pecora" che dice di poterlo connettere il tutto; il protagonista non deve far altro che continuare a danzare. Apparentemente, questa esperienza non ha nessun effetto sconvolgente per il protagonista, che accetta questo fatto e prosegue nella sua ricerca di Kiki. Rinsalda l'amicizia con l'amico attore, che ha riconosciuto in un film visto al cinema. Varie vicissitudini lo portano alle Hawaii, dove il progatonista entra in una stanza trovandovi 6 scheletri: crede di sapere di chi siano, ed è convinto che quello mancante sia di Yuki, la tredicenne affascinante. Yuki, che passa tutte le sue giornate con il protagonista, è una sensitiva, come dicevamo, ed entrando in contatto con oggetti che riguardano Gotanda, l'amico attore, conferma al protagonista che Kiki è stata uccisa da quest'ultimo. Ma anche Gotanda teme di averla uccisa, lo dice anche al protagonista, ma non ricorda bene... infine, Kiki riappare in sogno, e garantisce al protagonista che lei non è morta, e spiega che il suo pianto per lui nei sogni precedenti era dovuto al fatto che lui non sa piangere, e quindi lei, Kiki, piangeva per lui. Anche in questo dialogo surreale e un po' strampalato, quando sul più bello il lettore avrebbe la possibilità di inquandrare meglio la situazione e di capire, il discorso finisce in modo inconcludente, lasciando di fatto al lettore la più libera possibilità di interpretazione. Di fatto, questo romanzo si completa con il lettore: ognuno riesce ad assegnargli le sfumature e i significati che preferisce.

Lara si aspettava che fosse più inquietante, ma in realtà questo romanzo non si colloca perfettamente nè nella categoria dei noir, nè tanto meno in quella dei romanzi di formazione. Non è stata una lettura avvincente, ma nella sua pesantezza è risultato stranamente leggero da leggere.

Daniela e Matteo invece hanno posto l'accento soprattutto sulla vita solitaria di questo personaggio, facendo notare che a volte le descrizioni che l'autore fa sulla vita da single sono davvero fulminanti.

Io non lo ricordavo benissimo, e ringrazio i miei compagni di lettura per il divertentissimo riassunto! Il libro all'epoca mi era piaciuto, ricordo che l'avevo paragonato ad un vortice e l'avevo definito "psichedelico". Non ci avevo trovato nessun messaggio particolare (a parte l'invito, un po' scontato, a danzare sempre, ovvero a non arrendersi mai), ma mi era piaciuto proprio per la leggerezza che ha trovato anche Lara; l'ho apprezzato per il suo essere sconclusionato e in qualche modo "aperto" a svariate interpretazioni. Mi ha fatto anche sorridere più di qualche volta, e mi era parso come un sogno divertente che ti fa sorridere svegliare di buon umore.

Lara ci fa notare il finale: il protagonista finalmente inizia la sua storia d'amore con la segretaria dell'albergo, e al mattino, poco prima che lei si svegli, lui, che non ha più trovato l'uomo-pecora nella dimesione parallela dell'albergo, finalmente piange. Ricordate il motivo per cui Kiki piangeva? Possiamo dire che il protagonista ha finalmente concluso il suo periodo di empasse, ritorna alla vita reale, in un certo senso, e infatti decide di svegliare la segretaria con un "E' mattina"; un'esclamazione semplice che riporta definitivamente alla realtà, alla quotidianità.

Non è facile fare il riassunto di un libro del genere... ho trovato questa mini-recensione di un utente Anobii, che secondo me riepiloga bene il romanzo:

"Affascinante, intelligente, ricco di situazioni e personaggi memorabili. Ma anche ermetico, dispersivo, caotico, sconclusionato. Alla lunga può annoiare, ma vale comunque la pena leggerlo".

Infine, sempre Lara ci segnala un sito (www.musicaememoria.com) dove sono elencate tutte le canzoni citate nel romanzo, che sono veramente tante. Praticamente ogni scena ha una sua colonna sonora.

La discussione di questo libro sconclusionato ci ha portato via un sacco di tempo, e abbiamo quasi fatto mezzanotte. Quindi non abbiamo ancora scelto il libro per il prossimo incontro, che sarà

Mercoledì 25 gennaio

Lanciamo quindi un "giochino": scrivete nei commenti (appena potete) i romanzi che volete proporre (massimo due), poi metteremo al voto.

Restiamo in attesa delle vostre proposte!

7 commenti:

  1. Ciao, ottimo e prezioso riassunto della nostra discussione rocambolesca!
    Ecco le due proposte suggeritemi da chi ha letto i libri:
    La variante di Lüneburg - Paolo Maurensig
    Le braci - Márai Sándor

    Sono due libri brevi ;)

    Ciao, Matteo

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  2. Ciao, ecco le mie proposte:
    Sulla strada - Jack Kerouac
    Orgoglio e pregiudizio - Jane Austen

    La variante di Lüneburg mi acchiappa assai... :)

    Ciao, Silvia

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  3. Ciao a tutti/e, non ero presente per commentare questo libro che personalmente mi ha entusiasmato, coinvolgente e scritto con grande maestria, così da tenere alta la tensione e la curiosità di andare avanti a leggerlo!!! Difficile abbandonarne la lettura, letto praticamente in un fiato. L’essenza del libro sta a mio parere nel titolo, “danzare” nonostante tutto, proprio come filosofia di vita e come mi pare la pensiate anche voi.
    Per quanto riguarda le vs interessantissime proposte, le date per me “cadono” proprio male…ahimè.
    Il 18 dicembre ho già un impegno, cena prenatalizia con parenti , il 21 cena natalizia con i colleghi (ma qua mi sa che do buca e vengo con voi a mangiare una pizza) ed il 18 gennaio 2012, serata a teatro, tra l’altro con Raffaella e Daniela che probabilmente se lo sono scordate.
    Cmq le mie proposte per prox libro:
    Il gioco delle perle – Herman Hesse
    Tramonto e polvere - Joe Lansdale

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  4. le mie proposte sono una "di casa nostra", per riassaporare il piacere di leggere un testo scritto nella nostra lingua, e una "dell'altrove", in tutti i sensi, trattandosi di autore straniero ma soprattutto di genere particolare:

    ANTONIO TABUCCHI, Piazza d'Italia. Favola popolare in tre tempi, un epilogo e un'appendice.
    Feltrinelli, 2001, pp. 152
    http://www.feltrinellieditore.it/SchedaLibro?id_volume=673884

    JONATHAN LETHEM, Amnesia Moon
    Minimum Fax, 2003, pp.256
    http://www.minimumfax.com/libri/scheda_libro/47

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  5. Ciao ragazzi! Che bello vedere tutti questi commenti :)

    Grazie Monica, io avevo tenuto la solita regola del terzo mercoledì del mese, ma mica possiamo perdere un terzo del gruppo... spostiamo a mercoledì 25 gennaio. Eddai, tira il bidone ai colleghi e vieni con noi, che c'è pure il coro!

    Lara, hai avuto il mio stesso pensiero: leggere qualcosa di non tradotto. Volevo proporre anche io un libro di casa nostra, ma poi... mi sono dimenticata. Sarà l'età... :(

    Aspettiamo le proposte di Daniela, poi tiriamo un po' le somme.

    Baci!
    Silvia

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  6. Grazie Silvia!!! troppo gentile! Tiro pacco ai colleghi e pizza e coro e compagnia vs al Barone Rosso!!!! :)

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  7. infatti, silvia, ricordo che avevamo parlato della possibilità di propendere per un autore italiano al prossimo giro! ho proposto tabucchi perchè ho adorato il suo "sostiene pereira" e non ho ancora letto altro di suo (ma ho proposto anche lethem perchè il suo "ragazza con paesaggio" mi è piaciuto moltissimo e similmente volevo provare qualche altra sua opera). vediamo se anche tra le proposte di daniela ci sarà qualche autore nostrano...

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