domenica 23 dicembre 2012

"La dama in bianco", Wilkie Collins - discussione del 05 dicembre 2012


Cari amici,

eccoci qua con il report dell'ultimo romanzo discusso, ovvero La dama in bianco. 

Allora, in generale il romanzo ci è piaciuto, anche se, dato che lo descrivono come il progenitore dei romanzi polizieschi, forse ci aspettavamo qualcosa di diverso. Si tratta delle peripezie di due sorellastre e del fidanzato di una delle due, che per riuscire a stare finalmente assieme alla sua amata, ne deve passare di cotte e di crude. I capitoli sono formati dai ricordi di ogni singolo personaggio (tranne sir Percival Glyde), che narra in prima persona la parte di vicenda di propria competenza come se stesse raccontando ad un giudice come sono andati i fatti. Abbiamo notato che il ritmo della narrazione a volte rallenta pericolosamente, e spesso ci sono ripetizioni, sotto forma di avvenimenti descritti più volte, sebbene da punti di vista diversi. Questa struttura si giustifica meglio se pensiamo che il romanzo è apparso in puntate su un periodico, e che quindi le ripetizioni erano utili per "rifare il punto" con il lettore che aveva letto l'ultimo capitolo qualche settimana prima. Nel momento in qui tutte le puntate sono state messe assieme per farne un romanzo, forse sarebbe stata necessaria una revisione, ma d'altra parte sono i lettori moderni ad essere abituati a ritmi d'azione più veloci.

Abbiamo trovato i primi capitoli intriganti, perché aleggia la presenza di questa misteriosa dama vestita di bianco, e sebbene la narrazione si occupi prevalentemente di descrivere le giornate di Miss Halcombe, di Miss Fairlie e di Mr. Hartright, si percepisce che qualcosa di oscuro e inaspettato sta per piombare nelle tranquille giornate a Limmeridge House. Poi però, come dicevamo, la narrazione rallenta e, secondo Lara, ci si abitua un po' a questa sensazione di pericolo incombente che però non si materializza mai, e la tensione verso la fine va scemando.

Io personalmente ho trovato la parte in cui Miss Halcombe narra gli avvenimenti a Blackwater Park abbastanza intrigante e anche un po' inquietante, anche se di fatto non accade nulla di speciale.

In ogni caso, come suggerisce Michele, si tratta di una vera soap opera ottocentesca: la storia d'amore travagliata, il marito al quale interessano solo i soldi, la bella inesperta e un po' svanita, l'innamorato pronto a tutto e il personaggio geniale, che nel nostro caso è il conte Fosco.

Pare che il conte Fosco abbia riscosso un grande successo tra i lettori! Infatti, è il personaggio meglio costruito, è intrigante, e trasmette tutto il suo carisma e, se vogliamo, tutta la sua italica genialità.

I personaggi femminili invece sono tutti un po' stereotipati: abbiamo Miss Fairlie che è un po' la sciacquetta della situazione, che non prende mai un'iniziativa ma si lascia guidare ciecamente dalla sorella, pur essendo il fulcro di tutti i guai della famiglia; abbiamo la pazza, Anne Catherick, che è un po' la mina vagante del romanzo; la madre di Anne Catherick è la classica megera interessata solo al tornaconto personale, mentre invece Mrs Clements, che si prenderà cura di Anne dopo la sua fuga dal manicomio, è la tipica donna buona e devota. Sono tutti personaggi un po' piatti, che non si discostano molto dallo stereotipo. Il personaggio femminile più riuscito è sicuramente Miss Halcombe, che ha un carattere deciso e quasi maschile; a volte anzi, dice esplicitamente che, se fosse per lei, preferirebbe "far cose da uomini", ma purtroppo "essendo solo una donna", deve adeguarsi di conseguenza. E' evidente la differenza tra lo spessore di Marian Halcombe e tutti gli altri personaggi femminili, variamente tiranneggiati dagli uomini, e in questo Giuliana ci vede una provocazione, come un segnale di femminismo. Che Collins volesse mettere in risalto la situazione subalterna della donna nella seconda metà dell'Ottocento? Potrebbe essere.

Infine, il personaggio più divertente e per certi versi irritante è sicuramente Mr Fairlie, ipocondriaco senza speranza, che pur di non disturbare i suoi poveri nervi preferisce lasciare in balìa degli eventi le due nipoti, che dovranno in qualche modo sbrigarsela da sole.

Queste le nostre riflessioni nell'ultimo incontro: se qualcuno che non è venuto ma ha letto il romanzo vuole aggiungere qualcosa, i commenti sono come sempre a disposizione... scrivete!

Vi ricordo che al prossimo incontro avremo:

Le Braci 
Sandor Màrai

Di buona famiglia
Isabella Bossi Fedrigotti

mercoledì 16, ore 21 
Arcipelago Progetti
via Borromini 21
Mira

Vi aspettiamo!!

1 commento:

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