non c'entra niente ma vorrei ringraziare monica per aver inserito tempo fa tra le proposte "il bacio della donna ragno". il titolo così particolare mi aveva molto incuriosita, l'ho terminato oggi pomeriggio. ammetto che inizialmente proprio il titolo mi sembrava di gran lunga la miglior caratteristica del libro, insieme alla copertina (ho comprato l'ultima edizione feltrinelli). due detenuti, profondamente diversi fra loro, e i loro dialoghi nella cella che dividono nel carcere di buenos aires. il narratore è assente, ci sono solo le loro battute. originalissimo e molto ben reso, nonostante i dialoghi siano privi di didascalie, l'autore è efficace nel rendere il tenore del discorso, anche quando l'atmosfera si fa più drammatica per il dolore o tesa per la collera o languida per la malinconia o persino erotica per la passione. dopo una prima parte piuttosto ostica e noiosetta, il romanzo decolla nella seconda parte, quando il rapporto tra i due si approfondisce e muta. e qui mi fermo, per evitare lo spoiler. finale feroce, come la dittatura. lettura consigliata. anzi, sarebbe stato interessante discuterne nel gruppo! il film di hector babenco del 1985 ebbe un grande successo e william hurt vinse l'oscar al miglior attore e il premio per la miglior interpretazione maschile al 38º festival di cannes. il film non l'ho visto, ma mi sono guardata qualche spezzone su youtube, dev'essere eccezionale!
Grazie Lara, lessi questo libro molti anni fa (ultimi anni ’80 se non ricordo male) e mi colpì il fatto di queste due persone molto diverse tra loro, che riescono a conoscersi così intimamente proprio grazie alla loro forzata vicinanza in prigione, fatto che probabilmente non sarebbe accaduto se non in quella particolare situazione. Un po’ noioso all’inizio, vero, ma poi decolla alla grande e ancora lo ricordo con malinconia e tenerezza. Il film non l’ho visto neppure io, ma ora l’idea mi stuzzica assai
dimenticavo....rimanevo letteralmente a bocca aperta durante i racconti di Molina(?), lui raccontava ed io vedevo i film :)), sensazione piacevolissima..
sì, ricordi bene il nome, il cinefilo era proprio molina. la tecnica utilizzata per il racconto dei film è davvero efficace: frasi brevi, ritmo spezzettato, sembra proprio descrivere le inquadrature di un lungometraggio, più che ricordare una trama. infatti il suo racconto è molto più "visivo" che di contenuto. c'è da dire che se l'artificio risulta gradevole per il lettore, nello stesso tempo esso rappresenta un notevole limite per quanto riguarda la verosimiglianza della vicenda (ti sembra possibile che un tizio si ricordi per filo e per segno ogni fotogramma di un film? non solo la storia, ma le singole inquadrature, i minimi dettagli?). comunque piacevole, sicuramente non avrei mai scelto di guardare uno di quei film, eppure mi sono piaciuti tutti!
non c'entra niente ma vorrei ringraziare monica per aver inserito tempo fa tra le proposte "il bacio della donna ragno". il titolo così particolare mi aveva molto incuriosita, l'ho terminato oggi pomeriggio.
RispondiEliminaammetto che inizialmente proprio il titolo mi sembrava di gran lunga la miglior caratteristica del libro, insieme alla copertina (ho comprato l'ultima edizione feltrinelli).
due detenuti, profondamente diversi fra loro, e i loro dialoghi nella cella che dividono nel carcere di buenos aires. il narratore è assente, ci sono solo le loro battute. originalissimo e molto ben reso, nonostante i dialoghi siano privi di didascalie, l'autore è efficace nel rendere il tenore del discorso, anche quando l'atmosfera si fa più drammatica per il dolore o tesa per la collera o languida per la malinconia o persino erotica per la passione.
dopo una prima parte piuttosto ostica e noiosetta, il romanzo decolla nella seconda parte, quando il rapporto tra i due si approfondisce e muta. e qui mi fermo, per evitare lo spoiler. finale feroce, come la dittatura.
lettura consigliata. anzi, sarebbe stato interessante discuterne nel gruppo!
il film di hector babenco del 1985 ebbe un grande successo e william hurt vinse l'oscar al miglior attore e il premio per la miglior interpretazione maschile al 38º festival di cannes. il film non l'ho visto, ma mi sono guardata qualche spezzone su youtube, dev'essere eccezionale!
Grazie Lara, lessi questo libro molti anni fa (ultimi anni ’80 se non ricordo male) e mi colpì il fatto di queste due persone molto diverse tra loro, che riescono a conoscersi così intimamente proprio grazie alla loro forzata vicinanza in prigione, fatto che probabilmente non sarebbe accaduto se non in quella particolare situazione. Un po’ noioso all’inizio, vero, ma poi decolla alla grande e ancora lo ricordo con malinconia e tenerezza. Il film non l’ho visto neppure io, ma ora l’idea mi stuzzica assai
RispondiEliminadimenticavo....rimanevo letteralmente a bocca aperta durante i racconti di Molina(?), lui raccontava ed io vedevo i film :)), sensazione piacevolissima..
RispondiEliminasì, ricordi bene il nome, il cinefilo era proprio molina. la tecnica utilizzata per il racconto dei film è davvero efficace: frasi brevi, ritmo spezzettato, sembra proprio descrivere le inquadrature di un lungometraggio, più che ricordare una trama. infatti il suo racconto è molto più "visivo" che di contenuto. c'è da dire che se l'artificio risulta gradevole per il lettore, nello stesso tempo esso rappresenta un notevole limite per quanto riguarda la verosimiglianza della vicenda (ti sembra possibile che un tizio si ricordi per filo e per segno ogni fotogramma di un film? non solo la storia, ma le singole inquadrature, i minimi dettagli?). comunque piacevole, sicuramente non avrei mai scelto di guardare uno di quei film, eppure mi sono piaciuti tutti!
EliminaGRANDE SERATA IERI, GRAZIE A TUTTI E... VIVA IL PESCE PERSICOOOO!!! :)
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